TRE AMICI, QUATTORDICI RIFUGI E UN’IMPRESA EPICA:
IL RECORD DI GIRARIFUGI IN UN WEEKEND

Il racconto di una sfida senza precedenti nel circuito GiraRifugi di AssoRifugi

Un’avventura straordinaria ha preso vita tra le maestose montagne del circuito GiraRifugi di AssoRifugi, dove tre amici hanno deciso di affrontare una sfida epica: completare l’intera tessera GiraRifugi in un weekend. Con un percorso che ha toccato quattordici rifugi e coperto oltre 4.300 metri di dislivello positivo, questa impresa ha messo alla prova il loro spirito di avventura, resistenza fisica e amicizia.

Il viaggio ha avuto inizio con l’entusiasmo e la determinazione di chi sa di dover affrontare una prova titanica. Tra paesaggi mozzafiato, condizioni meteorologiche avverse e momenti di pura gioia condivisa, i tre protagonisti hanno saputo trarre il meglio da ogni tappa, accogliendo ogni difficoltà come un’opportunità per rafforzare i legami e collezionare ricordi indimenticabili.

Nel racconto che segue, vivremo insieme a loro ogni passo di questa straordinaria avventura, dalla partenza da Udine fino alla trionfale conclusione al rifugio Gilberti. Una storia di passione, determinazione e amicizia che celebra lo spirito autentico degli amanti della montagna.

Scopriamo insieme come, con tenacia e un pizzico di follia, tre amici sono riusciti a trasformare un sogno in una realtà indimenticabile.

Giorno 1: L’Inizio di un’Avventura

Il 12 luglio, io e Claudio siamo partiti da Udine verso Forni di Sopra, mentre Michele ci avrebbe raggiunto nel pomeriggio per motivi di lavoro. La nostra prima tappa è stata Casera Tartoi, dove siamo stati accolti da un simpatico ragazzo con cui abbiamo scattato un selfie per immortalare l’inizio del viaggio. Dopo una radler, abbiamo firmato il libro del rifugio e timbrato la nostra tessera, quindi ci siamo diretti verso Casera Tragonia. Appena arrivati, una grandinata ci ha costretto a ripararci, ma fortunatamente non ci ha colpito direttamente. Dopo il pranzo, abbiamo atteso che il tempo migliorasse per poi correre verso l’auto.

Abbiamo aspettato Michele al parcheggio sotto il sentiero che porta al rifugio Giaf e, una volta riuniti, abbiamo iniziato l’ultima escursione della giornata. Dopo la consueta foto di rito, un’altra radler e i timbri, siamo tornati alle macchine. Michele, indietro di quattro timbri, è salito alla Casera Tartoi mentre io e Claudio ci siamo diretti al Tita Piaz per rifocillarci. Con l’arrivo di Michele, abbiamo cenato tutti insieme e poi siamo andati a dormire.

Giorno 2: Il Più Impegnativo

Il secondo giorno è iniziato con un po’ di stretching, seguito da una colazione abbondante. Ci siamo diretti verso il rifugio Piani del Cristo, decidendo di parcheggiare alla baita Rododendro per prendere direttamente il sentiero naturalistico del Piave che porta al rifugio Sorgenti del Piave. Anche qui, abbiamo fatto una pausa per una radler e un timbro, poi siamo saliti rapidamente al rifugio Calvi, dove ci siamo imbattuti nella celebrazione del 70° anniversario del Soccorso Alpino di Sappada. Dopo essersi rifocillati, siamo scesi verso il rifugio Piani del Cristo per pranzare con delle deliziose tagliatelle al ragù di cervo e un maialino al miele.

Michele ha terminato il pranzo prima di noi e si è diretto verso il rifugio Monte Ferro per recuperare due timbri. Io e Claudio, intanto, ci siamo diretti verso il rifugio Tolazzi a Collina, dove abbiamo iniziato la seconda parte del percorso. Dopo una breve sosta alla malga Morareto, siamo saliti verso il rifugio Marinelli, dove Michele ci ha raggiunto. Al rifugio, abbiamo fatto una pausa per una radler e un dolce, poi siamo scesi verso il rifugio Tolazzi per un timbro e un’ottima grappa locale.

Da lì, ci siamo diretti a Rigolato per cenare e pernottare al rifugio Chiampizzulon, accompagnati anche dalle nostre ragazze. Gli ultimi 370 metri di dislivello hanno chiuso in bellezza la giornata.

Giorno 3: La Conclusione Trionfale

Ci siamo svegliati presto e, dopo colazione, siamo scesi a piedi verso l’auto. Ci siamo diretti verso l’Altopiano del Montasio, precisamente al rifugio Brazzà. Una volta arrivati, abbiamo ammirato la vista mozzafiato, ci siamo rifocillati e abbiamo scattato una foto con la gestrice del rifugio. Poi, siamo tornati alle auto e ci siamo diretti al rifugio Divisione Julia.

Dopo una breve sosta, siamo saliti verso il rifugio Gilberti per l’ultima fatica della nostra avventura. Il magnifico sentiero, con un dislivello di 800 metri, è passato velocemente. All’arrivo, ci ha accolti una grande festa. La soddisfazione era immensa per un’impresa nata quasi per gioco. Abbiamo concluso il nostro viaggio con una radler, un super gulash e una buona grappa, scendendo di corsa sulle piste di Sella Nevea per non farci mancare nulla.

Girarifugi

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